Un sorriso

Carlo Matteo Spinelli – 1936 – Sorriso di donna

Carlo Matteo Spinelli – 1936 – Sorriso di donna

Sul marciapiede del metro si aspetta
l’arrivo del treno con gran fretta:
occorre certo un po’ d’esperienza
per prender una giusta posizione
e vincere la serrata tenzone,
ottenendo l’ambita precedenza
di poter salir per primo sul vagone.

Cercheresti invano un posto a sedere,
forse uno spazio d’accesso a un appiglio,
che ti consenta di non cadere.
Dopo il primo statico assestamento,
si muove al doppio fischio il convoglio,
e l’improvviso traballamento,
scatena ancora un certo scompiglio.

C’è tregua nella competizione
e la propria posizione è accettata
almeno fino alla prossima fermata.
Ti guardi in giro ad incrociare gli sguardi,
prendendo all’intorno ugual distanza:
anche se poi si rischia di far tardi,
ognuno prosegue la propria incombenza

il telefono, l’i-pad, il giornale
nella più completa indifferenza
quasi in un isolamento totale
Mi fisso sul volto di una donna,
seduta con le gambe accavallate
coperte da una corta rossa gonna

che infin s’accorge d’essere osservata
e il timore che le copriva il viso
si smorza in un tiepido sorriso,
quasi un segno di partecipazione
al comune stato di sopportazione

Novembre 2014



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