Pioppi al vento

Pioppi al ventoE camminando verso il naviglio
mi vennero incontro allineati,
i pioppi, in fila sul suo ciglio,
frondosi ed in altezza smisurati,
e si flettevan dal vento inchinati,
tutti insieme quasi rovesciati,
rimbalzando poi in aria i loro rami
come disegnando dei ricami.
Vibravano al vento le foglioline
come tante verdi bandierine
lanciate in aria da gigante giocoliere
dalle mille braccia, a ritmo di danza,
e poi riprese con estrema eleganza,
tutte quante insieme avanti di cadere.
E continuavano questa destrezza
senza affanno e senza stanchezza,
tutti concentrati in emulazione
si sussurravan con sussiego e ossessione
le chiacchere sulle cose osservate
dall’alto delle lor cime smussate.
Scorgendomi venire da lontano
si volser su di me col capo chino
e poi li intesi dire piano piano:
-sta scrutando il nostro giochino.-
E m’è sembrato, con mia sorpresa,
che la gara si facesse assai più accesa.
Ma il vento non cessava di incalzarli
e spostando la mia sciarpa a lato
mi sussurrò: – cessa di lodarli,
son io che lo spettacolo ho creato.
Tu non mi cogli con la tua vista
ma dell’animazione io sono l’artista
e con la potenza del mio soffio
vola anche l’aquilon più loffio,
spiego le vele e faccio navigare
e poi i mulini a pale faccio ruotare
Quante volte ciò che si muove si mira
senza riconoscere chi