La leggenda di Bellagio (parte1)

In lettere runiche: LARIA e BELAS

In lettere runiche: LARIA e BELAS

 (tradotta dal celtico in 135 versi)

E’ questa una antica bella storia,
tramandata dai Celti con le rune,
fin d’allora portata a memoria,
perduta poi, ma scritta su di alcune
rocce con immane tal lavoro,
da esser più preziosa di un tesoro.
Ardua ne fu l’interpretazione
ed è  certo con grande emozione
che infin fu pienamente svelato
il suo completo significato.
Così ecco in conclusione
il testo della mia traduzione,
che sto scrivendo mentre il cielo

La conformazione del lago di Como vista dall’aereo

La conformazione del lago di Como vista dall’aereo

è grigio, ed imperversa il gelo.
Per riportar lo scritto in poesia
dovei inserir qualche licenza mia;
è d’uopo informar tutti gli astanti
che ci troviamo al tempo dei giganti .
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Mentre il sol sale alto nel cielo
e  toglie alla terra ogni suo velo,
ogni fior sboccia fragrante,
ogni uccello appar cantante,
ogni fronda sembra stormire,
ogni vita invita a rifiorire.
Bionda fluttua la chioma bella
al celere incedere eretto
della giovane ninfa snella,
Laria, cinta le spalle ed il petto
di un corto candido manto
che ne fa risaltare l’incanto,
con aurea spilla allacciato
sul cigneo collo slanciato.
Intrecciate in corona sul crine,
mimose e  rosse rose senza spine.
Tiene in mano arco e freccia,
nuda le delicate braccia
e le gambe dalla lunga coscia
all’agile calzata caviglia.
Al limitar del bosco appare,
e la sembra quasi fissare.
un gigante giovin gagliardo,
dal fermo e ardito sguardo
d’un sol panno nero cinto,
ai fianchi e di bellezza avvinto.
E del Bello gli occhi cerulei
gli azzurri caldi occhi di lei,
ecco incrociano abbagliati,
in meraviglia spalancati.
Restan così incantati
da uno stupore improvviso.
Ed un usignolo soltanto
gorgheggia rapito il suo canto.
Prima un passo fanno deciso,
e poi contemporaneamente
si arrestan l’un l’altro scrutanti.
E poi un altro passo in avanti
all’incontro. Tacitamente
gli occhi incrociati si parlano,
beltà e piacere palesano:
come incantati si toccano:
ecco, con gesto cauto e lento,
ma in un totale convincimento
E fatale è l’abbraccio e l’estasi.
E così l’amore li ha invasi
e l’ abbraccio avvincente
divien più travolgente.
Rotto l’incantesimo di pace
perfino l’usignolo tace.
Dall’alto  li coglie terribile
Odino e ne travasa la bile
il mostro Gelosia che lo assale
lo porta ad un gesto fatale.
A raffreddar quel caldo abbraccio,
d’impulso l’orgoglio lo spinge
Laria, a terra, resta di ghiaccio,
a gambe aperte, e stringe
il Bello tramutato in roccia.
La primavera vien bandita
e dal gelo perenne investita,
la natura appar priva di vita.