CARLO MATTEO SPINELLI: una vita spesa nella ricerca artistica

Nato il 4 maggio 1904in una Milano ricca di fermenti culturali ed artistici ed in fase di rapida crescita economica e di trasformazione urbanistica, da una famiglia dedita all’arte ed alla collezione di pezzi di antiquariato. Ha iniziato a disegnare e a dipingere a quindici anni e ha frequentato l’Accademia Ambrosiana diretta dai pittori Ferri e Marussig e dallo scultore Bortolati, ma anche le Gallerie d’Arte di Milano e specialmente la Galleria Milano, dove vide e conobbe tutti i pittori italiani del 900, da Tosi a Sironi, De Pisis, De Chirico, ecc. Conobbe e studiò, anche “i pittori di Parigi”, visitando mostre di Cezanne, Renoir, ecc. I pittori da lui prediletti furono Matisse, per i suoi colori marcati, Modigliani per la sua “linea plastica”e Rouault per la potenza delle sue immagini.

Nel 1945 fu molto vicino a Sironi, sfollato a Bellagio per la guerra.

Nel frattempo continuava con entusiasmo le tradizioni di famiglia, occupandosi del negozio di antiquario ed allora l’antiquario era una sorta di depositario della conoscenza dell’arte, di ciò che è antico e del suo valore, e la sua conoscenza della storia dell’arte e delle tecniche artistiche era:

  • veramente straordinario. Nel negozio di antiquario o fuori, sul seggiolino, davanti al suo piccolo tavolo di lavoro, su cui dipingeva o scolpiva o semplicemente incorniciava una stampa o puliva una porcellana, venivano clienti, turisti stranieri e conoscenti, interessati a curiosare ed a scambiare idee e pareri
  • L’ insaziabile voglia di esprimere artisticamente il suo mondo lo portava ad approfondire e a sperimentare , oltre alla pittura e a tutte le tecniche ed i materiali grafici collegati ad essa, diverse altre forme di realizzazione artistica:con diverse tecniche e differenti materiali. Ha realizzato anche centinaia di sculture in legno, statuette e bassorilievi, ma ha utilizzato anche la xilografia, l’incisione su rame, la ceramica, la pirografia, e altre differenti tecniche.
  • Questa sua smania di lavorare ed operare, che percepiva come un dovere di collezionare concretamente le sue sensazioni e il suo pensiero attraverso la produzione delle sue opere, era accompagnato da uno spirito libertario che lo portava a cercare e a trovare una piena libertà di stile e di materiali, con spontaneità ed improvvisazione, utilizzando tutti i materiali a portata di mano.
  • I suoi soggetti sono intimamente legati all’evolversi delle sue meditazioni sulla vita di tutti i giorni, dall’universo femminile, anche sotto l’aspetto onirico e surreale, alla famiglia, al sentimento religioso popolare nell’iconografia di Madonne e di Cristi sofferenti nella loro più forte espressione e nelle processioni di confratelli, chierichetti e sacerdoti, che sotto il baldacchino, attraversavano con il “Santissimo Sacramento” le vie di Bellagio, ai paesaggi del Lago di Como nella loro molteplice variazione di prospettive ed alla caratterizzazione di personaggi tipici del suo ambiente.
  • Alcune sue poesie sono state pubblicate sia su POESIA D’OGGI (Ed. Centauro – 1939) che su DIECI POETI (vol. X Ed. Centauro – 1938).
  • E’ morto a Bellagio il 4 novembre 1988