L’antichità

Uno scorcio all’interno del negozio di antichità negli anni 30

Uno scorcio all’interno del negozio di antichità negli anni 30

Ogni quindici giorni si da’
una spolverata alla nostra antichità,
tutta roba a cui si deve il massimo riguardo,
e ben lo potete affermare al minimo sguardo.
Ci son le porcellane, gli smalti e gli avori,
tutti finissimi e pregiati lavori,
ancor piu’ preziosi per gli anni che hanno,
e poi ci son cose che ora più non si fanno.
Ci sono bei ventagli di ogni qualità,
che, ai tempi, pavoneggiavan le dame in società,
ci son le miniature che gli avi felici,
quando avevano inviti mostravano agli amici.
Ed altri oggetti proprio interessanti
a color che delle antichità sono amanti.
Per spolverarli però ci vuol gran cura,
e conservarli bene con grande premura.
Ai lavori d’una volta molta pazienza han messo
che non ha più la nuova generazione adesso.
Bimbi che sono ancora in tenera età,
dicono:” non farmi saltare i nervi, sai mamma”
A lavorare poi ci metton poca voglia,
e pretendon divertirsi anche con la tasca spoglia;
una volta non facevano cosi’,
lavoravan con lena durante tutto il di’.
Merita più rispetto nevver l’antichità,
perché il moderno non sempre già sa
quel che si fa.
 
BELLAGIO 28 AGOSTO 1938