Dalla maternità

dalla matenita
Nell’azzurra camerella
mene sto tranquilla e attendo
Chi? Che cosa? Attendo quella
fragil prole che alla luce sta venendo.
E nel lungo corridoio
e’ un continuo andarevieni:
no’ per ora non mi annoio
in ascolto mi trattiene.
Passan tutte le infermiere
bianche, svelte ed occupate,
vanno a porgere, leggere ,
il bisogn che le cercate.
S’imbrunisce, ecco e le suore
passan, chiudono la porta,
qualche donna nel dolore,
con bonta’ ve la conforta.
S’odon gemiti e lamenti,
poi dei vagiti ostinati,
i bambini, dopo stenti,
sono al mondo presentati.
24 NOVEMBRE 1939 (ORE 20)

 
Ecco anch’io sono felice
che mi e’ nato un bel maschietto,
pure il viso ve lo dice
quanto sia il mio diletto.
Il suo primo ue’ ue’,
fa stupire pure me.
Par che dica il mio bebe’:
“questo mondo poi cos’e’?”
26 NOVEMBRE 1939