La casina d’Aureggio

Disegno del 1941 di CMS, che In questi anni si firmava TEO

Disegno del 1941 di CMS, che
In questi anni si firmava TEO


Sul colle d’Aureggio, frazione di Bellagio,
teniamo una casina, proprio per nostro agio,
piccola si, ma graziosa assai,
tanto per dirlo a chi non l’ha vista mai.
Intorno c’e’ il cortile, poi l’orto ed il pollaio,
a descrivervi tutto per me e’ un po’ un guaio,
Cercherò di darvi qualche spiegazione,
alla meglio, senza troppa confusione.
Un terrazzo in pilastri cinge il cortile,
per dare alla casina un aspetto più gentile.
Di li si vede pure, per chi tranquillo brama
godersi il panorama,
la punta di Bellagio, colla sua verde chioma
e poi con lo sguardo si doma,
quando e’ azzurro e secco,
tutta la sponda del ramo di Lecco.
L’orto e’ fornito di erbe e verdura
rosmarino e salvia per far la frittura,
poi l’erba amara e profumata
per fare la frittata.
Prezzemolo, carote, sedano e pomodori,
per fare il minestrone
che tiene allegro i cuori
melanzane, cocomeri, zucche e peperoni,
tutto per i ghiottoni.
C’e’ qualche albero con frutta fresche
mele, ciliegie, pere e profumate pesche
un po’ di tutto , ecco , ed infine
vi parlerò delle mie galline,
per far le uova così miracolose,
brave davvero e proprio laboriose.
Hanno quattro pulcini in compagnia,
una tacchina novella che lor fa da zia,
mortogli il gallo un di’ di mal di cuore,
lasciandole sole e piene di dolore!
Sono, credo, in numero di sette,
tutte buone, sicuro, poverette,
la Tafari e’ la più birichina,
se voi vedeste che cartolina!
All’aurora di ogni mattina,
il babbo, lesto nella sportina
mette la pentola con il mangime,
poi se ne va dalle galline.
La mamma poi va al dopopranzo,
quando di tempo ce n’e’ d’avanzo,
la’ c’e’ la Laura e la Zelfina
e quattro chiacchere lì si combina.
Verso il tramonto ci van gli sposi,
tutti felici, sempre gioiosi,
mettono a posto lì tutt’intorno,
chiudono a chiave e poi fan ritorno.
Ecco descritto come vedete,
un posto dove passan le ore liete.
 
BELLAGIO, 20 AGOSTO 1938