Il cipresso

Ritto, severo, cupo,
s’estolle dal colle
il cipresso,
tenace, attento, non mai stanco guardiano
di ricche modeste casine
di bianche scure chiesette
di mesti silenti paesi dei morti.
Sotto il sole
sotto l’acqua
sotto la neve
impavida resiste
la verde bruna asta puntuta;
solo il vento la bufera
l’agitano
la scuotono;
solo il fulmine
giallo iroso fuoco
l’uccide.
Cercano allora invano
casine
chiesette
paesi dei morti
il loro guardiano;
solo un orrendo bruciacchiato
mozzicone
debolmente
loro risponde il suo ultimo triste: Presente!